Into the Inferno (Werner Herzog, 2016)

Voto: 8 più più.

Herzog va in giro per i vulcani del mondo, dall’Australia, all’Islanda, all’Indonesia. Con l’aiuto di un vulcanologo ci illustra le linee guida per chi va in gita sui crateri, tipo: se siete sull’orlo di una caldera con i lapilli che saltano e stanno per cascarvi in capo, è bene che vi scansiate. Poi, di punto in bianco, Herzog cambia discorso e ne approfitta per fare un sotto-documentario sulla Corea del Nord, con la scusa che anche lì c’è un vulcano.

Il film parla di vulcani e religione. Il regista ribadisce per l’ennesima volta la sua filosofia: le forze irrazionali della natura — in questo caso i vulcani — se ne fregano degli uomini. Gli uomini non corrispondono il menefreghismo, e, attorno ai vulcani, creano delle religioni. I culti delle tribù che abitano vicino ai vulcani vanno dal generico “Dentro al vulcano ci sono gli spiriti”, al più specifico “Dentro al vulcano c’è tale John Frum” (una tribù australiana crede che questo John Frum — un soldato americano — sia tipo Gesù, e che usi il vulcano come stargate per spostamenti brevi USA-Australia).

Benché Herzog abbia già snocciolato la sua visione leopardiana del mondo in tutti i suoi film (vedi, e.g., qui), a noi ci garba sentirgliela ribadire. Soprattutto ci garbano le immagini di repertorio di una coppia francese che fa dei filmati (meravigliosi) mooolto vicino alla lava, e che alla fine muore, come Grizzly Man (qui) che a forza di fare documentari sui Grizzly muore mangiato. E infine ci garba il sotto-documentario sulla Corea del Nord, dove ci viene raccontata un’altra religione, quella dei vari leader Kim Jong-, temuti e venerati come vulcani.

Insomma, ci garba un po’ tutto, ma ci sarebbe garbato comunque sulla fiducia perché noi non obbediamo a Piero Angela (come loro), ma a Herzog.

Un film da vedere durante le gelate invernali se volete imbambolarvi a guardare la roba che brucia, ma non avete il caminetto.

inferno.jpg
This boiling mass is just monumentally indifferent

Leave a comment