Game of Thrones – I, II, III, IV Stagione (David Benioff & D.B. Weiss, 2011-2014)


Voto: 7+.

É molto difficile riassumere una serie articolata come Game of Thrones. Perciò userò cinque tag semantici che rappresentano il sugo-della-saga: medioevo, intrighi, draghi, zombi, e pornografia — inclusi i sub-tag: Milf (Cersei), Redhead (Sansa/Melisandre), Pornstar (Daenerys), Midget (Tyrion), BDSM (Joffrey).
In altre parole, l’opera nerd definitiva.

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La serie rientra in un programma culturale di lungo periodo incentrato sul make-up dei tòpoi nerd per la loro fruizione da parte delle masse. Negli anni ’90 il nerd portava gli occhiali di celluloide, indossava camicie a quadri, leggeva Tolkien, giocava a Dungeons & Dragons (D&D), svernava di fronte al PC, ed era dedito all’onanismo. In venti anni, quegli occhiali e quelle camicie sono diventate cose fighe, sapere di tecnologia e possedere oggetti i-qualcosa è diventato figo, ed è diventato figo anche guardare Game of Thrones, massificazione del medioevo immaginario di Tolkien e D&D. Cosa è successo? La macchina della propaganda ha ingegnerizzato i contenuti nerd e li ha resi godibili da parte del grande pubblico. Possiamo quindi auspicare che in un futuro prossimo diventeranno fighe anche le seghe.

Con questo non intendiamo sminuire il valore della serie, tutt’altro. La parola chiave qui è ingegnerizzazione. La serie si muove come un orologio, con un susseguirsi ciclico di rottura di equilibrio, climax, spannung, scioglimento, nuovo equilibrio — tendenzialmente ottenuto con la morte di un comprimario, o con l’arrivo di un personaggio deus ex machina che era rimasto fuori scena per una o due puntate. Game of Thrones vince perché segue schemi rigidi e dà allo spettatore l’inatteso che si aspetta. Ma del resto cosa chiediamo all’intrattenimento? Noi invochiamo alienazione, e questa serie ce ne dà a pacchi.

L’ultima domanda è: ma è meglio di Breaking Bad? No, meglio di Breaking Bad c’è solo
Twin Peaks (Prima Stagione), la lasagna e l’odore dell’uni posca.

Una serie da vedere con la camicia a quadri e una maglietta metal sotto, perché un bel giorno anche puzzare di Megadeth diventerà trendy.

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